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  • Immagine del redattoreMichele Bottino

Il Cavallo Magico


C'era una volta una bambina di nome Luna, che amava i cavalli più di ogni altra cosa. Il suo sogno era di avere un cavallo tutto suo, con cui correre e giocare.

Un giorno, mentre passeggiava nel bosco vicino a casa sua, vide un bellissimo cavallo bianco che pascolava tra gli alberi. Era il cavallo più bello che avesse mai visto. Aveva una criniera e una coda lunghe e fluenti, e sul suo muso c'era una stella argentata.

Luna si avvicinò al cavallo con cautela, sperando di non spaventarlo. Il cavallo la guardò con curiosità e le fece un cenno con la testa, come per invitarla ad avvicinarsi. Luna si sentì felice e si mise a accarezzare il suo morbido manto.

Il cavallo sembrava gradire le sue carezze e le leccò la mano con affetto. Luna gli sorrise e gli disse:

- Ciao, come ti chiami? Io mi chiamo Luna.

Il cavallo le rispose con un nitrito dolce e le disse:

- Ciao, Luna. Io mi chiamo Stella. Sono un cavallo magico.

Luna rimase stupita e felice. Non poteva credere che il cavallo potesse parlare. Gli chiese:

- Un cavallo magico? Che cosa significa?

Stella le spiegò:

- Significa che ho dei poteri speciali. Posso volare, cambiare colore e forma, e portarti in luoghi meravigliosi.

Luna non riusciva a credere alle sue orecchie. Era il cavallo dei suoi sogni. Gli chiese:

- Posso salire in groppa a te? Mi porti a vedere il mondo?

Stella accettò volentieri e le disse di salire. Luna si mise in sella e si aggrappò alla sua criniera. Stella batté le zampe e sprigionò delle ali luminose dalla sua schiena. Poi si alzò in volo, portando Luna con sé.

Luna provò una sensazione meravigliosa. Si sentiva libera e felice come non mai. Guardò il mondo da sopra e vide tante cose belle: montagne innevate, laghi scintillanti, foreste verdi, deserti dorati, città colorate.

Stella le mostrò tutti i luoghi che aveva visitato nella sua vita: la savana africana, dove incontrò leoni e elefanti; la giungla amazzonica, dove vide scimmie e pappagalli; il polo nord, dove giocò con i pinguini e le foche; il mare caraibico, dove nuotò con i delfini e le tartarughe.

Luna era incantata da tutto quello che vedeva. Ogni luogo era diverso e speciale. Stella le raccontò tante storie e curiosità su ogni posto che visitavano. Luna ascoltava attentamente e imparava tante cose nuove.

Il viaggio durò diversi giorni e notti. Luna e Stella dormivano sotto le stelle, accoccolati l'uno accanto all'altro. Si svegliavano all'alba e riprendevano il volo, alla scoperta di nuove avventure.

Luna era felicissima e non voleva che il viaggio finisse mai. Amava Stella come un'amica e un fratello. Stella amava Luna come una sorella e una compagna.

Un giorno, però, Stella disse a Luna:

- Luna, dobbiamo tornare a casa tua.

Luna si rattristò e gli chiese:

- Perché? Non possiamo restare insieme per sempre?

Stella le spiegò:

- No, purtroppo no. Io sono un cavallo magico, ma tu sei una bambina normale. Tu hai bisogno della tua famiglia, dei tuoi amici, della tua scuola. Io ho bisogno della mia libertà, del mio mondo, della mia magia.

Luna capì che Stella aveva ragione. Anche se amava viaggiare con lui, sapeva che non poteva abbandonare la sua vita. Sapeva che doveva tornare dai suoi genitori, che si sarebbero preoccupati per lei. Sapeva che doveva salutare il suo cavallo magico.

Luna si mise a piangere e abbracciò Stella. Gli disse:

- Ti voglio bene, Stella. Non ti dimenticherò mai.

Stella le asciugò le lacrime e le disse:

- Ti voglio bene anche io, Luna. Non ti dimenticherò mai.

Poi, Stella la portò a casa sua, dove la lasciò davanti alla porta. Luna scese da lui e lo ringraziò per tutto quello che aveva fatto per lei. Stella le sorrise e le disse:

- Grazie a te, Luna. Sei stata la mia migliore amica.

Poi, Stella batté le ali e si alzò in volo, scomparendo nel cielo.

Luna lo guardò andare via, con il cuore pieno di amore e di nostalgia. Poi entrò in casa e raccontò ai suoi genitori la sua incredibile avventura.

I suoi genitori non le credettero e pensarono che avesse sognato. Luna però sapeva che era tutto vero. Sapeva che Stella era reale e che un giorno lo avrebbe rivisto.

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